La campagna elettorale

di Dario Ortolano

Esaurite le procedure di presentazione dei simboli e delle candidature, la campagna elettorale entra, ora, nel vivo della competizione fra le forze politiche, che si lanciano nella proposizione quotidiana dei temi ad essi cari ed alle proposte tipiche, per cui, da lungo tempo le conosciamo. Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, col vento in poppa dei sondaggi che la danno come primo partito, rispolvera le antiche sirene care al centro-destra tutto, della difesa della famiglia ” tradizionale ” con la sottile ma pervasiva campagna di attacco alla legge sull’aborto ed alla sua applicazione, la riproposizione di un sistema fiscale che, per essere uguale per tutti, è profondamente ingiusto perché applicato a soggetti sociali profondamente diversi, nonché antitetici, e, naturalmente, a beneficio di coloro che si illudono che la destra sia ” alternativa “, la dichiarazione di assoluta fedeltà ” atlantista ” ed ” europeista “, cioè al servizio dell’imperialismo USA ed UE.

La Lega di Salvini, dopo la travagliata esperienza di partecipazione e sostegno al Governo Draghi, cerca di ” ritrovare ” le tematiche più significative, per cui si è qualificata nel corso degli anni, contro gli sbarchi degli immigrati, per la ” sicurezza ” nelle città, la tassa piatta come si è detto per la Meloni, senza che su tali temi, al di là del giudizio di merito sulle proposte, nulla si sia riusciti a costruire nella lunga presenza al governo del Paese. Il M5S, primo partito nelle elezioni politiche del 2018, dopo aver tradito le aspettative popolari, durante la permanente partecipazione all’azione governativa, negli ultimi anni, si trova, ormai squassato dalle divisioni e scissioni subite, a doversi inventare una ” nuova identità “, sotto la traballante guida di Conte, che sembra destinato ad ereditare il patrimonio politico di in partito ridotto ad un terzo della propria originaria forza elettorale.

Il Partito democratico di Letta, vera architrave del Governo Draghi e delle sue politiche filopadronali, filoimperialiste ed antipopolari, è destinato a ricevere i consensi di coloro a cui, tali politiche sono convintamente piaciute, avendo perso, tale Partito, ogni qualsivoglia connotazione, ancorché residuale e parziale, ” di sinistra “. Fin qui, quelli che possono essere considerati i ” partiti di regime “, che si contraddistinguono, cioè, per difendere il sistema economico e sociale capitalistico ed imperialista vigente, sia a livello nazionale che internazionale.

A sinistra di tale schieramento, la situazione è assai ” problematica “.

Alcune formazioni ( Rifondazione, Potere al Popolo ecc. ), si sono unite in una coalizione, guidata da Luigi De Magistris, che, sotto le insegne arcobaleno, che già furono foriere e causa della fuoriuscita dei comunisti dal Parlamento, nel 2008, adotta un appello programmatico che, nella sua prima affermazione, recita ” condanniamo fermamente l’invasione dell’Ucraina, da parte della Russia “.

Complimenti per l’originalità e tanti auguri !!!

Il PC di Marco Rizzo, dopo lunghi anni di arroccamento settario ed autoreferenziale, ha pensato di trovare una ” svolta “, nella sua storia, nella partecipazione ad una coalizione fortemente caratterizzata dalla presenza delle forze sovraniste e di destra, minori, che hanno fatto del no vax e no green pass, la chiave della propria identità. Davvero una misera fine, per una formazioni politica che si è fatta ” forte “, per molti anni, della propria identità ” comunista “. Infine, il PCI di Mauro Alboresi, che, con alterne fortune nella presentazione delle firme a sostegno delle proprie liste e candidature, si presenta come unica formazione politica che, con il proprio simbolo e le proprie candidature, oggi in Italia, intende dare rappresentazione ad una rinnovata identità comunista.

Come si vede, un quadro delle forze cosiddette di ” opposizione e di alternativa ” che, ancorché ambiguo nella definizione programmatica e frammentato nella sua presentazione, è suscettibile di non raggiungere gli obbiettivi politici proclamati. Così stanno le cose, in questa campagna elettorale, risultata dalla ” sfiducia ” dichiarata verso il Governo Draghi, in piena estate, da una parte delle forze politiche che lo sostenevano, e che ha determinato le conseguenti elezioni politiche anticipate.

Spetta ai comunisti, in tale circostanza come sempre, mettere in primo piano i contenuti della difesa degli interessi politici, economici e sociali della classe operaia, dei lavoratori e delle lavoratrici e di tutti gli sfruttati ed oppressi dal capitalismo e dall’imperialismo, per la costruzione di una vera alternativa, al capitalismo ed all’imperialismo USA ed UE. Per la pace, contro l’aggressione della NATO alla libertà, sovranità ed indipendenza nazionale della Federazione Russa ed al suo sistema di alleanze internazionali.

Per un mondo multipolare, fondato sulla solidarietà e cooperazione dei popoli e degli Stati, contro l’imperialismo USA ed UE.

Per l’uscita dell’Italia, dalla NATO, dalla UE e dall’euro.

Per una Europa di Stati liberi, sovrani ed indipendenti.

CONTRO IL CAPITALISMO E L’IMPERIALISMO, PER IL SOCIALISMO !!!

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