di Dario Ortolano Segretario Federazione PCI Torino
La situazione politica, economica e sociale, internazionale è caratterizzata, sempre più, dalla decisiva battaglia per la libertà, sovranità ed indipendenza nazionale, dei popoli e degli Stati, contro il dominio unipolare dell’imperialismo USA ed UE, con significativi segnali di riscossa e di vittoria, sui campi di battaglia come negli scontri politici ed elettorali, dove, i rappresentanti del capitalismo e dell’imperialismo, in ogni parte del mondo, subiscono cocenti e da lungo tempo attese, sconfitte.
È successo, e sta succedendo, nella battaglia quotidiana per la liberazione ed il consolidamento della sovranità delle Repubbliche Popolari del Donbass ed una nuova identità democratica ed autonoma della Ucraina.
Ma, anche nel cuore dell’Europa occidentale, nella Francia depositaria delle più gloriose tradizioni rivoluzionarie, nel Continente da cui si sviluppò il colonialismo e l’imperialismo, ma anche i movimenti popolari rivoluzionari che scrissero sulle proprie bandiere, le parole d’ordine di libertà, uguaglianza e fraternità fra i popoli, poi tradite dalla borghesia come nuova classe dominante, ma, non a caso, oggi nuovamente issate, sui propri vessilli, dalla classe operaia, dai lavoratori e dalle lavoratrici e da tutti gli sfruttati ed oppressi dal capitalismo e dall’imperialismo che ripartono all’attacco, per una nuova battaglia di civiltà e di emancipazione politica e sociale.
Ed infine, in America Latina, dove, dopo tante vittorie liberatrici dal dominio pluridecennale dell’imperialismo USA, anche la Colombia storico fortilizio di quest’ultimo, cade sotto i colpi di un altrettanto storico esito politico-elettorale, che esprime la volontà di quel popolo di essere, finalmente, libero, sovrano ed indipendente.
Proprio quando, l’imperialismo USA ed UE, pensavano di aver definitivamente battuto, dopo il crollo del Muro di Berlino e lo scioglimento dell’URSS, il loro antagonista storico, teoricamente sancito nel testo di Francis Fukuyama, ” La fine della storia “, se lo sono ben presto trovato di fronte, in forme nuove. A partire dalla America Latina, con le vittorie del Venezuela di Hugo Chavez e della Bolivia di Evo Morales, e di tanti altri Paesi e popoli, per arrivare alla Colombia di Gustavo Petro, nei giorni scorsi. In Asia, dove le forze protagoniste di grandi rivoluzioni popolari, sembravano destinate, in Cina come in Vietnam, ad un nocivo isolamento, dopo il venir meno dell’alleato campo socialista, guidato dall’URSS, e dove, invece, insieme a Cuba socialista, hanno saputo ridare vitalità e forza attrattiva ai contenuti del socialismo, come motore della battaglia per la liberazione dei popoli. In Africa ed in Medio Oriente, dove la volontà di rivincita dell’imperialismo e del neocolonialismo, si infrange di fronte alla nuova solidarietà e collaborazione economica e sociale promossa dai popoli liberi di Cina, Cuba, Vietnam e Federazione Russa, verso i popoli e gli Stati di quei territori.
Ecco, da tempo ormai, il capitalismo e l’imperialismo USA ed UE, sono tornati a sentire, nel mondo intero, lo squillo di trombe della riscossa operaia e popolare.
Si, la storia ha ripreso il suo cammino, col passo veloce della lotta dei popoli e degli Stati per la propria libertà, sovranità ed indipendenza nazionale, della classe operaia, dei lavoratori e delle lavoratrici e di tutti gli sfruttati ed oppressi dal capitalismo e dall’imperialismo, per un mondo multipolare, di pace, uguaglianza e giustizia sociale.
Il vento forte della storia, chiama i comunisti a ridefinire e rafforzare il loro ruolo, per esercitare, nella nuova realtà del mondo, la loro storica funzione d’avanguardia !!!
