di Dario Ortolano
Quando il percorso di formazione del nuovo governo Draghi, fra qualche giorno, sarà completato, si compirà, finalmente, una nuova e definitiva opera di chiarificazione sulla natura del sistema politico italiano, sul suo carattere borghese, nel senso che, tutti i partiti che lo compongono, attualmente presenti in Parlamento, e che, per un quarto di secolo, hanno raccontato al popolo, la favola dell’ ” alternanza al governo “, alla ricerca di diverse soluzioni ai problemi economici e sociali del Paese, ora, col sostegno, in diverse forme, al prossimo governo Draghi, dimostrano quale siano le compatibilità ed il perimetro, della loro impostazione politica e programmatica, che ne identifica la loro natura di forze politiche borghesi, proiettate, in ogni caso, alla difesa dei capisaldi politici, economici, sociali, giuridici e culturali del capitalismo, nella sua attuale fase imperialista, fondato sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sulla terribile oppressione di classe, di genere e di razza e sul dominio e spartizione dei mercati e delle ricchezze, del mondo intero, da parte della borghesia monopolista ed imperialista, come classe dominante, in tale sistema. Tale realtà, a noi comunisti da sempre conosciuta, offrirà, col cosiddetto governo di ” unità nazionale “, nuove occasioni di manifestarsi ed inverarsi nella realtà e nella coscienza delle più vaste masse popolari, che avranno, nel corso dei prossimi mesi, molteplici prove della fondatezza di tale analisi, su cui si fonda lo stesso potere politico, esercitato quotidianamente. In realtà, come dicevamo, tale situazione, si è manifestata alla osservazione ed alla attenzione del popolo, da oltre un quarto di secolo, quando, all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso, venuti meno i partiti storici, che avevano dato vita alla Repubblica democratica ed antifascista, nata dalla Resistenza, il sistema politico italiano si è avvitato in una prolungata e sistematica alternanza, da parte di centrodestra e centrosinistra, al governo del Paese, all’insegna delle compatibilità capitalistiche, rimaste, in Europa, le uniche coordinate di riferimento, dopo lo scioglimento dell’URSS e dei Paesi socialisti, e del PCI bel nostro Paese, che aveva, per lungo tempo, mantenuto aperta, con la sua presenza e lotta, la prospettiva di costruzione di una società socialista. La storia finora vissuta, nel nostro Paese, ma nell’Europa intera, a partire da quel periodo, è stata, così, caratterizzata dalla perdita di qualsivoglia prospettiva di cambiamento di sistema politico, economico e sociale, che non avesse nel profitto e nello sfruttamento del lavoro umano, da parte della borghesia, come classe dominante, le ragioni basilari della propria esistenza. Centrodestra e centrosinistra, si sono alternate, al governo del Paese, assumendo, inesorabilmente e drammaticamente, le compatibilità capitalistiche di riferimento, del proprio operato, avviando e portando a compimento il più grande travaso di potere e di ricchezza dalle classi lavoratrici e dal popolo, alle classi dominanti borghesi che, nel corso di tale periodo, hanno spazzato via qualunque elemento di ” compromesso sociale ” fra le classi, ottenuto con la forza delle lotte operaie e popolari, del periodo precedente, distruggendo le conquiste economiche e sociali, da esse ottenute.Riduzione drastica di salari, stipendi e pensioni, dei servizi sociali pubblici, sono stati i segni contraddistintivi di tale periodo, cosiccome un aumunto smisurato e mai visto dei profitti, delle rendite finanziare e dei potere economico e politico delle classi dominanti borghesi, di esercitare un potere assoluto ed incontrastato.Le classi lavoratrici, hanno reagito, via via, a tale situazione, con lotte di resistenza, spesso frammentate ed isolate, non più guidate dalla avanguardia politica e sindacale di classe, protagoniste del ruolo svolto nel ciclo precedente, e sempre più sottoposte alla egemonia di un sindacalismo concertativo ed interclassista, privato da qualsiasi anima e prospettiva di cambiamento reale della situazione.Le ” regole della UE “, come polo imperialista europeo, del capitale monopolistico e finanziario, sono diventate le uniche direttrici economiche e sociali, dello ” sviluppo “, cosiccome la NATO, come alleanza politica e militare internazionale, la gabbia di ferro di una politica estera nazionale al servizio dell’imperialismo USA. Questa è la realtà che ereditiamo dal lungo periodo che ci lasciamo alle spalle. Questa è la attuale situazione in cui stiamo vivendo, ed a cui tutte le forze politiche borghesi italiane, giurano di rimanere fedeli, nel momento in cui si va a formare il Governo Draghi di ” unità nazionale “.L’Italia, come il resto del mondo capitalistico, è attraversata dalla più acuta e grave crisi socioeconomica e sanitaria, dal dopoguerra ad oggi, in cui, le ingiustizie e disuguaglianze sociali, vanno crescendo in modo esponenziale, mentre solo l’ipocrisia e la menzogna di chi ci governa, continua a parlare di ” governo del popolo a favore del popolo “, nascondendo, dietro a parole vuote, l’essenza della propria dittatura di classe.Ora, con la formazione del Governo Draghi, cadono gli ultimi veli, dietro cui si è nascosta la realtà del sistema politico di governo del nostro Paese, e chi ha finto, mentendo, di essere profondamente diverso dagli altri, si trova a governare insieme, sotto le insegne, ancora una volta, della UE, della NATO, dell’asservimento assoluto al capitalismo ed all’imperialismo, altro che, nell’interesse del popolo. Quest’ultimo, negli ultimi anni, si è sempre più distaccato dalla partecipazione alla vita politica e sociale ed alle stesse scadenze elettorali. Ora, si trova di fronte, alla prova provata, di quanta ” diversità “, sia caratterizzato il sistema politico italiano. Ci attendono tempi sempre più duri e difficili, perché il governo che sta per nascere, ha il compito di applicare ” alla lettera ” e senza più ” anomalie ” le direttive della UE, della NATO, e nel nostro Paese, della Confindustria e di tutti i centri di potere padronale che del ” cambio di governo “, sono stati protagonisti ed artefici.Spetta alla classe operaia, alle lavoratrici ed ai lavoratori ed a tutti gli sfruttati dal capitalismo e dall’imperialismo, ferocemente colpiti, in tutti questi anni, nelle loro condizioni di vita e di lavoro, dalla dura dittatura di classe esercitata dalla borghesia, dimostrare di saper rispondere, al cambiamento di passo che si sta operando, da parte di essa, con la formazione del nuovo governo, con la ripresa di una opposizione politica, economica, e sociale che sappia, innanzitutto, difendere gli interessi economici e sociali delle classi lavoratrici e di tutto il popolo, rifiutando di pagare i costi della crisi che, gli sfruttatori di sempre, cercheranno di scaricare su di loro, con i provvedimenti del Governo Draghi.È questa la premessa, per porre le basi, con un lavoro duro, lungo e paziente, di una alternativa politica, economica, sociale e culturale al sistema capitalistico ed imperialista, ai cui interessi, il nuovo governo cercherà di corrispondere, forte dell’ampiezza dello schieramento politico, che ne sosterrà l’azione. In tale direzione va l’impegno di lotta dei comunisti.
CONTRO IL GOVERNO DRAGHI DI ” UNITÀ NAZIONALE “,L’UNITÀ OPERAIA E POPOLARE, PER DIFENDERE I PROPRI INTERESSI E BISOGNI SOCIALI, PER L’ALTERNATIVA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE DI CUI HA BISOGNO L’ITALIA !!!