di Dario Ortolano
L’ assalto, avvenuto ieri a Washington, al Congresso, durante la proclamazione di Joe Biden a Presidente degli Stati Uniti d’America, da parte di sostenitori di Donald Trump, che, in tal senso li aveva istigati, nel corso di un infiammato comizio, tenuto poco prima, durante il quale aveva affermato che, mai, avrebbe accettato l’esito elettorale, che proclama vincitore della campagna elettorale Joe Biden, rappresenta, senz’altro, una escalation non prevista, nello scontro politico interno agli USA, che mette, tuttavia, a nudo, in modo inequivocabile, le profonde contraddizioni interne, nonché della politica estera, della più grande potenza imperialista, oggi esistente nel mondo.Naturalmente, i suoi più convinti sostenitori, fra i quali possiamo annoverare una folta schiera di commentatori italiani, vanno menando scandalo, in queste ore, col proprio rappresentare, la cosiddetta democrazia americana, come un insieme ordinato di regole, che ha guidato una secolare, pacifica, convivenza nazionale ed istituzionale, esempio per tutto il mondo, di cui, i fatti di ieri, sarebbero una esecrabile eccezione, che contraddice la sua natura stessa.Ma, chiunque conosce la storia degli Stati Uniti d’America, sa che non è così e che la violenza, il complotto, la repressione di moti popolari interni, olchechè la promozione della sovversione esterna, ne costituiscono l’essenza.Ed è qui, che emerge il carattere menzognero e fallace, degli argomenti dei nostri solerti commentatori.Gli Stati Uniti d’America, nascono, come stato unitario federale, in seguito ad una lunga e sanguinosa guerra, contro la potenza coloniale più forte dell’epoca, cioè la Gran Bretagna. La Costituzione degli Usa, completata il 17 settembre 1787, con la Convenzione di Filadelfia, ed entrata in vigore nel 1789, ne rappresenta, senz’altro il suo atto fondativo, ma fin dall’inizio fu fatta oggetto dei più elevati livelli di contestazione e violenza che culminarono nel delitto di omicidio presidenziale, al termine della lunga guerra civile ( 1861/64 ), che ne mise in discussione la stessa esistenza, come stato unitario, in seguito alla secessione degli stati del sud del Paese.Avviati a diventare una grande potenza economica capitalista ed imperialista, fin dalla seconda metà del XIX secolo, gli USA, hanno espresso, fin da allora, le caratteristiche tipiche del suo sistema socioeconomico, con la partecipazione alla I guerra mondiale imperialista, alla invasione del territorio della giovane Repubblica Sovietica, nata dalla Rivoluzione socialista d’Ottobre in Russia, nel 1917, perseguendo, per tutto il novecento, una politica estera contrappuntata da decine e decine di invasioni, colpi di stato ed attentati vari, alla libertà, sovranita ed indipendenza nazionale di Stati e popoli, che avevano come unica colpa, quella di difendere tali valori e contrapporsi alle mire egemoniche ed imperialiste degli Stati Uniti d’America. Relativamente, poi, alla politica interna, il regime politico degli USA, è stato caratterizzato, per tutto il novecento, dalla più spietata repressione del movimento operaio e popolare di ispirazione democratica, socialista e comunista, nonché del movimento di emancipazione antirazzista, sviluppatosi da parte delle minoranze oppresse, come testimoniato, ancora di recente con i fatti che hanno caratterizzato, l’anno appena terminatoRelativamente, poi, alla sacralità del ruolo del Presidente degli USA, è sufficiente andare, con la memoria, alla ” saga dei Kennedy “, continuativamente sottoposti alla pratica dell’omicidio presidenziale.In tale contesto storico, della attuale principale potenza imperialista mondiale, la presidenza Trump, ha rappresentato, certamente, una escalation delle caratteristiche tipiche degli Usa, che li contraddistinguono, fin dalla propria nascita, come stato unitario.Razzismo, repressione antipopolare, politica di aggressione contro gli Stati socialisti ed antimperialisti, a partire dalla Cina e da Cuba socialista, hanno costituito, infatti, in modo sempre più esasperato, i tratti contraddistintivi della politica di Donald Trump, in questi ultimi anni, fino a giungere, negli ultimi mesi, a mettere in discussione, le tanto osannate caratteristiche della democrazia americana e la stessa legittimità ed attendibilità del sistema elettorale, approdando, infine all’appello ” insurrezionale ” delle ultime ore.Questi sono i fatti reali, che contraddistinguono la storia degli USA e che sono approdati, ieri, alla occupazione, da parte di manifestanti, incitati dallo stesso Trump, del Congresso USA.Siamo di fronte ad una vera e propria, pratica golpista interna, figlia di quella imposta, per decenni, di esportazione della democrazia, a decine e decine di stati liberi ed indipendenti. Naturalmente, ora, tale golpismo interno, avrà sviluppi ben diversi da quelli di cui sono stati vittima gli Stati sottoposti all’intervento degli Stati Uniti d’America, nel corso della storia mondiale degli ultimi due secoli. Ne saremo testimoni, tutti, nelle prossime ore.Intanto, ci risparmino, i commentatori politici nostrani e di oltreoceano, vessilliferi e corifei dell’imperialismo USA, una nuova pagina mielosa e tragicomica, della telenovela ” Gli USA tempio ed alfiere della libertà “, resa non più credibile, da due secoli e più, di storia degli Stati Uniti d’America. Da molto tempo, ed ancora di recente, in Bolivia e Venezuela, i popoli hanno dimostrato come abbiano dovuto dolorosamente imparare, a combattere e vincere contro gli interventi ” per la libertà “, perpetrati dagli Usa contro la loro libertà, sovranità ed indipendenza nazionale. Ora, pare, che dal più alto pulpito della democrazia americana, cioè la sua Presidenza, vi sia chi ne contesta la veridicità e credibilità, lanciando strali velenosi che chiamano in causa la pratica di consistenti brogli e falsificazioni della procedura elettorale, che contraddistinguono la democrazia americana. E che cosa dovremmo dire, noi, che a quel modello, ed alla sua ” bontà “, non abbiamo mai creduto ??!! Nulla di più, di ciò che gli ultimi decenni di storia moderna hanno dimostrato, e cioè che i popoli e gli Stati, che hanno voluto difendere la propria libertà, sovranità ed indipendenza nazionale, si sono trovati di fronte alla violenza degli Stati Uniti d’America, che, in queste ore, si presentano, ” nudi “, al giudizio della più vasta opinione pubblica democratica internazionale !!!