di Dario Ortolano, Segretario della Federazione torinese del PCI
Il Governo Conte, in questi giorni, tenta la riproposizione di una sua ” utilità nazionale e sociale “, vantando l’ utilizzo e l’impiego, sul territorio del nostro Paese, dei fondi del Recovery Fund, varati recentemente dalla UE, che, invece, non saranno altro che un tardivo e fortemente condizionato stanziamento di risorse economiche, sottoposte, a rigido e continuativo ” controllo ” da parte della stessa UE, dal momento della loro ” erogazione “, non prima della primavera 2021, per tutto il periodo dell’utilizzo, entro il 2023, del rispetto dei parametri dei Trattati di Maastricht, improntati ai più ” ortodossi ” principi neoliberisti del capitalismo monopolistico ed imperialista.
Di questo, inesorabilmente, si tratterà e si tratta, fin da ora, ed ogni altra interpretazione si fonda sulla falsificazione della natura degli ” accordi ” raggiunti, nei giorni scorsi, e dei documenti che ne descrivono, chiaramente, i connotati essenziali.
Con tale impostazione della propria azione politica, il Governo Conte bis, conferma di essere la coerente espressione degli interessi della borghesia monopolista ed imperialista, come classe dominante, nel sistema capitalistico, sia a livello nazionale che internazionale, che dai nuovi finanziamenti, trarrà occasione per sempre più lauti profitti e per far ” pagare la crisi “, alla classe operaia, ai lavoratori ed a tutti gli sfruttati ed oppressi dal capitalismo e dall’imperialismo.
Questa è la realtà, che nessuna cortina fumogena, falsificante e propagandistica potrà, a lungo, nascondere, alla matura consapevolezza della opinione pubblica popolare più vasta, nel nostro Paese, come in tutti gli altri sottoposti alla ” dittatura ” della UE, e degli interessi ” di classe “, da essa rappresentati.
Tutto ciò, offre ” spazio ” politico e propagandistico alla destra razzista, xenofoba e neofascista, che nella UE, come in Italia, attraverso l’azione, soprattutto di Salvini, tenta di rilanciare le proprie ragioni di ” criticità “, nei confronti delle politiche economiche e produttive governative, senza tuttavia per nulla discostarsi dagli principi e dai contenuti delle politiche UE, criticandone, per lo più le forme e le procedure della sua applicazione.
Salvini, in queste ore, infatti, ha già inventato la sua ” formula della domenica ” con cui caratterizzare il ” posizionamento ” nella situazione politica italiana, gridando ” facciamo paura, ci vogliono distruggere “, relativamente alle verifiche in corso sui conti svizzeri del Presidente della Regione Lombardia, Fontana, e dopo l’ annosa questione dei ” 49 milioni “, indebitamente sottratti dalla Lega alle casse dell Stato.
Chiariamo, La Lega e la destra razzista e neofascista, in Italia ed in Europa, cosiccome nel mondo intero, ” fa paura “, per i contenuti della sua politica reazionaria ed antipopolare, di stampo razzista, xenofobo e neofascista, affamatrice del popolo e causa della morte di numerosi cittadini degli Stati, da essa governati, a partire dagli USA, passando per il Brasile, per giungere alla Gran Bretagna, in cui Boris Johnson, compie, in queste ore, la sua ” autocritica “, condita da ” lacrime di coccodrillo “, per gli ” errori ” compiuti, nei lunghi mesi della propria gestione della emergenza sanitaria da coronavirus.
E, qui in Italia, ” fa paura “, anche, come la ” Banda Bassotti ” in rapporto ai depositi bancari popolari, di coloro che sono pressoché nullatenenti. Perciò ” fanno paura “, mentre, per il resto, ” i fascisti “, non sono altro che un normale partito borghese, dotato di una maggiore violenza eversiva ed antipopolare, nel difendere gli interessi fondamentali delle classi dominanti, nel sistema capitalistico. Ciò dovrebbero ricordare, a tutte le latitudini del sistema politico italiano !!!
E qui si giunge al tema che maggiormente ci coinvolge, come comunisti, cioè la necessaria costruzione della alternativa politica, economica, sociale e culturale, alla situazione politica ora descritta.
Precisiamo, intanto, che, il pur sempre incombente pericolo della ” destra ” nel nostro Paese, non può spingere alcuno, che ami ancora fregiarsi del nome di ” comunista “, ad allentare minimamente la propria opposizione ai contenuti dell’attuale governo, ne tanto meno prospettare tardive ed impotenti riedizioni di strategie di ” centrosinistra “, che già hanno nuociuto grandemente, nei decenni trascorsi, ai comunisti, alla classe operaia ed a tutti ì lavoratori, sia a livello locale che nazionale.
Ciò premesso, e definita come alternativa sia al centrodestra che al centrosinistra, a tutti i livelli, la collocazione dei comunisti nel panorama politico e sociale del Paese, occorre proporre adeguati contenuti politico-programmatici di una alternativa, in grado di intercettare i fondamentali bisogni popolari, come base della lotta dei comunisti, che si possono sintetizzare nelle seguenti necessità :
1) La Pianificazione Nazionale Centralizzata di massicci investimenti pubblici, nelle grandi imprese nazionalizzate e socializzate, dei principali settori produttivi del Paese, sostenuta da un sistema bancario nazionale pubblico e dal monopolio statale del commercio estero.
2) Un Nuovo Modello di Sviluppo economico e sociale, sostenibile ed ecocompatibile, perché fondato sull’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e dotato della capacità di aggredire le cause fondamentali dell’inquinamento ambientale, fonte delle mutazioni climatiche che stanno portando il Pianeta verso la propria autodistruzione.
3) Una Nuova Politica Economica e Sociale, promotrice di nuovi ed adeguati salari, stipendi e pensioni e di un rinnovato sistema di servizi pubblici, di cui prioritari sanità ed istruzione, nonché di una immediata e progressiva riduzione del prelievo fiscale sui redditi da lavoro dipendente ed autonomo e di finanziamenti pubblici alle piccole imprese, finalizzati alla innovazione tecnologica ed alla crescita dimensionale, per ottenere le necessarie economie di scala, che ne permettano l’inserimento nella pianificazione nazionale dello sviluppo economico e sociale del Paese, misure queste rese possibili dal nuovo controllo esercitato, dallo Stato e dal popolo, sui principali mezzi di produzione e distribuzione della ricchezza nazionale del Paese.
4) Una Nuova Politica Estera, fondata sulla difesa della pace, la sovranità ed indipendenza nazionale dei popoli e degli Stati del mondo intero, nell’ambito di un rinnovato sistema di relazioni internazionali, improntate al principio del reciproco vantaggio ed interesse e sul diritto all’autodeterminazione universale.
Contro e fuori dalla UE e dalla NATO e da ogni altra alleanza Internazionale di tipo capitalista ed imperialista e da ogni condizionamento del Fondo Monetario Internazionale e dei mercati finanziari internazionali.

Contro il capitalismo, l’imperialismo, per il socialismo !!!