La storica kermesse del Partito Comunista Italiano, quello di Gramsci Togliatti Longo e Berlinguer, si chiamava Festa dell’Unità. La prima Festa dell’Unità si tenne a Mariano Comense in Lombardia, nel settembre del 1945, con l’Italia appena liberata dal nazifascismo. Ne seguirono negli anni tante altre. Nel 1972 c’erano, escludendo quelle provinciali, 4.607 feste e nel 1975 erano diventate 7.059. Oggi quel grande partito non c’è più (venne sciolto nel 1991) e nemmeno quella particolare Festa dell’Unità, quella che, alla fine di tutte, richiamava al palco centinaia di migliaia di compagni e compagne da tutta Italia per sentire il comizio conclusivo di Segretari nazionali come Enrico Berlinguer.
Noi, che nel 2016 ci siamo incamminati nel difficile compito di ricostruire il Pci, senza avere naturalmente quella ambizione di grande festa, facciamo anche a Torino, come già in altre città, una Festa del Partito. La facciamo per l’unità dei comunisti e delle comuniste, ripartendo proprio dalla politica, con tre iniziative molto interessanti, anche se non mancherà la possibilità del convivio. La facciamo in momento storico per l’Italia molto difficile e complicato. Ad oggi, 2 settembre 2019, non ci è dato sapere se ci sarà un nuovo governo oppure si andrà nuovamente al voto, dopo poco più di un anno dalle precedenti elezioni politiche. Anno nero in cui abbiamo assistito ad un notevole aumento di rigurgiti fascisti, razzismo, sessismo, e omofobia, morti di immigrati in mare, massacri di donne da parte di uomini respinti e, non ultimi, morti sul lavoro di operai/e da parte di padroni criminali. Anno da non ripetere.
Le iniziative della Festa: Questioni internazionali con i compagni Mauro Gemma di Marx21 e Fosco Giannini, Responsabile Dipartimento Esteri; Scuola con sindacalisti e il compagno Luca Cangemi, Responsabile Dipartimento Istruzione e infine le conclusioni del compagno Mauro Alboresi Segretario nazionale del PCI.